mercoledì 27 novembre 2013

Accenno sulla biostratigrafia

La biostratigrafia è quella parte della stratigrafia che si occupa di ordinare le successioni di rocce sedimentarie in base al loro contenuto paleontologico. In qualsiasi successione lo studio biostratigrafico è essenziale (ovviamente se in tale successione vengono ritrovati fossili). In particolare alcuni gruppi fossili (ad esempio ammoniti e foraminiferi planctonici) hanno una rapida evoluzione e alcune specie hanno una distribuzione limitata nel tempo tanto che vengono definite specie marker. Queste specie marker hanno spesso una diffusione cosmopolita, tanto che quando si trova in alcuni strati di una qualsiasi successione, si desume che quegli strati risalgono a quel determinato periodo.
Purtroppo nel passato molti fossili venivano raccolti e descritti senza tener contro della stratigrafia col risultato che specie più antiche e recenti venivano mescolate tra loro. Nella paleontologia moderna la biostratigrafia è importante in quanto ci permette di correlare successioni distanti tra loro, ma anche di studiare la storia evolutiva dei vari gruppi fossili.
Ho messo un piccolo esempio: nel Rosso Ammonitico possiamo ritrovare l’ammonite Arieticeras del Pliensbachiano superiore e Hildoceras, tipico genere del Toarciano (Fig. 1). Spesso in alcune località il Pliensbachiano affiora solo per pochi strati mentre il Toarciano è rappresentato da più strati (Fig. 2). Cosa succederebbe se tali fossili fossero raccolti senza tener contro della stratigrafia? 
Semplice: la composizione faunistica sarebbe stravolta senza più capire quali sono le forme più antiche da quelle nuove, e i fossili perderebbero di valore scientifico. Si può dire che ad ogni strato, o meglio il contenuto paleontologico di ogni strato, corrisponde ad un’istantanea della vita presente in un determinato ambiente e in un determinato momento del passato.
Questo è solo un piccolo esempio, se volete banale di specie molto conosciute, per far capire come sia importante la stratigrafia (e in particolare la biostratigrafia) per la ricostruzione del passato. Ma pensate se si raccogliessero specie nuove senza tener conto della stratigrafia, quanti problemi verrebbero a crearsi nella ricostruzione della storia evolutiva. Purtroppo questo è un problema ben noto a molti tassonomisti che studiano collezioni antiche, e che spesso non riescono a ricostruire la storia evolutiva di un genere o anche di una specie per mancanza di dati stratigrafici.

Figura 1.  Esempio di fossili marker quali le ammoniti del Giurassico inferiore. 
Arieticeras compare prima di Hildoceras.

Figura 2. Esempio di Rosso Ammonitico Lombardo: i primi strati (a sinistra) 
rappresentano il Pliensbachiano mentre i restanti sono tutti riferibili al Toarciano.

 uesto era solo un piccolo eseQAutore Dario M. Soldan

2 commenti:

  1. Va bene il commento dei tuoi dati, però le ricerche stratigrafiche vanno avanti specialmente in Appennino e tra gli strati ad Arieticeras e quelli ad Hildoceras ci sono molti altri livelli fossiliferi. Probabilmente sono presenti anche in Lombardia, ma vanno cercati e ci vuole molto tempo e passione. Saluti Federico Venturi

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  2. Si certamente ci sono altri dati e interessanti ricerche da fare in Lombardia Questo post divulgativo piu che altro serve solo per far capire un po' come funziona la biostratigrafia.

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